Mai come in questo periodo capita di imbattersi in campagne pubblicitarie ambientate in lande deserte e radure selvagge :
SAUVAGE, SPIRIT OF TRAVEL, NOMADE…
Stesso copione: divi di Hollywood che si aggirano senza meta su strade deserte verso orizzonti lontani: gli spot dei più famosi brand del lusso hanno questo minimo comune denominatore…sarà un caso?
Certo che no! anzi…c’è una spiegazione scientifica nell’uso del paesaggio in pubblicità!
SPAZI APERTI SENZA BARRIERE: COSA PROVOCANO NEL NOSTRO CERVELLO?
Giocando su un effetto priming, ovvero l’ associazioni spontanea che il nostro cervello fa a determinati stimoli, i pubblicitari con questi paesaggi vogliono evocare idee precise e attivare una specifica area del cervello: l’amigdala, la “sede delle emozioni” . Quando lo stimolo a cui siamo sottoposti provoca una sensazione di benessere l’amigdala rilascia la dopamina, l’ormone del piacere appunto. ( …mi perdonino i neuroscienziati per questa iper-semplificazione dei processi neuro-cognitivi!!).
E siccome il nostro cervello funziona per tenerci vivi e non per essere felici la dopamina viene rilasciata nel momento in cui c’è un’aspettativa di ricompensa, ovvero la risposta a uno dei bisogni primari dell’uomo.
Secondo la piramide teorizzata da Maslow, i 5 bisogni primari dell’uomo sono, in ordine di priorità : sopravvivenza, sicurezza, appartenenza, stima e autorealizzazione.
Se gli spot di assicurazioni fanno leva sui bisogni di sicurezza, quelli di orologi sul bisogno di stima e autorealizzazione, (e potremo andare avanti così all’infinito!) …a quale bisogno rispondono le pubblicità che utilizzano questi paesaggi ?
…ebbene si….rispondono al più primordiale dei bisogni…la sopravvivenza!!!
…a quanto pare per sopravvivere oggi dobbiamo fuggire dalle costrizioni e dalla frenesia della vita moderna, verso il ritrovamento di una dimensione più a contatto con la natura.
Questi spot altro non sono che uno sfogo delle voglie inconsce e represse di libertà e di movimento, di viaggio senza fine e di superamento dei confini: una manifestazione delle tensioni represse durante la routine quotidiana, nella caotica e stressante realtà urbana.
Il nostro cervello dunque ( che agisce per tenerci al sicuro) riconosce in questi spot una risposta al nostro bisogno istintivo di fuga e così rilascia la dopamina, l’ormone del piacere.
E, guarda caso, il rilascio di dopamina è strettamente correlato alla scelta d’acquisto! o almeno così ci insegnano le neuroscienze.
Lunghe strade o inesistenti percorsi in vasti spazi piatti vengono quindi utilizzati negli spot per rispondere un bisogno inconscio di libertà, non a caso poi in tutti gli esempi citati sono deserti dell’Ovest degli stati Uniti ( Arizona, California, Utah…), le terre di frontiera da sempre simbolo di libertà, di fuga e conquista ( …ve li ricordate On the Road di Kerouac e Easy Rider? )
Verrebbe ora da chiedersi come mai c’è tutta questa voglia di libertà…e perchè poi proprio adesso? E perchè cavalcano questa idea soprattutto i brand del lusso? Sarà perchè il loro target è quello più annoiato e stressato dalla frenesia della vita mondana? e ha capito che il vero lusso è la libertà di viaggiare senza una meta e senza costrizioni?
Questa è sicuramente una bella domanda ….ma se seguite questo blog probabilmente la risposta già la conoscete 😉